Sacello di San Vittore in ciel d'oro

Sacello di San Vittore in Ciel d’Oro

Basilica di Sant'Ambrogio, Milano


All’interno della Basilica di Sant’Ambrogio, in una cappella laterale, non perdetevi un piccolo capolavoro dell’arte paleocristiana milanese: il Sacello di San Vittore in Ciel d’Oro.

L’ingresso costa solo un euro ma regala al visitatore un’esperienza unica e suggestiva! Il rivestimento in mosaico, dominato dai colori del blu, del rosso e soprattutto dell’oro, richiama immediatamente i mosaici di Ravenna, ma racconta una storia legata alla città di Milano e alle sue origini cristiane. 

La cappella fu edificata nel IV secolo, prima della costruzione della Basilica, per custodire le spoglie del martire. Vittore, originario della Mauritania, provincia romana del Nord Africa, era un soldato dell’esercito imperiale stanziato a Milano. Qui ricevette il battesimo e, durante le persecuzioni contro i cristiani, fu costretto a scegliere tra l’obbedienza all’imperatore o seguire la propria fede. Vittore scelse la fede e venne arrestato, torturato e infine ucciso per decapitazione intorno primissimi anni del IV secolo.

Dopo l’Editto di Costantino del 313, che pose fine alle persecuzioni, i suoi resti furono ricondotti a Milano dal vescovo Materno insieme a quelli di altri martiri che avevano condiviso la stessa sorte, Nabore e Felice. Qualche decennio più tardi, Ambrogio fece deporre nella cripta del sacello anche le spoglie dell’amato fratello Satiro e costruì la grande basilica proprio nel luogo legato al culto dei martiri.

Alla fine del V secolo il sacello venne rivestito di mosaico. Questa tecnica consentiva di esaltare la luminosità e la brillantezza dei colori grazie ai riverberi di luce di ciascuna tesserina, creando un effetto di vibrazione cromatica e movimento. Inoltre l’uso di materiali iridescenti, tipica dell’epoca bizantina, intensificava i colori circostanti donando profondità all’immagine.

La cupola è ricoperta di mosaico d’oro e allude alla gloria divina alla quale San Vittore è stato elevato. Al centro compare la figura del santo, raffigurato con la barba e la veste bianca, mentre regge con una mano la croce e con l’altra un libro aperto che reca il suo nome in latino, Victor: un riferimento sia all’identità del santo, sia alla sua vittoria sulla morte. Accanto si innalza una seconda croce dorata dai bracci tondeggianti.

Di particolare interesse è la ghirlanda vegetale che, come una corona d’alloro, richiama nuovamente il tema della vittoria. Sopra la testa di San Vittore è raffigurata una fiamma, simbolo della fede illuminata mentre ai lati si intrecciano elementi vegetali e floreali: a sinistra cinque spighe evocano prosperità e rinascita; a destra tre gigli bianchi sono simbolo di purezza e i cinque gigli rossi sono emblema dell’amore e della devozione. La forma circolare della ghirlanda rimanda all’idea di un tempo eterno, proprio della santità, mentre il serpentello rosso nella parte inferiore, che culmina in due frecce divergenti, potrebbe evocare il tempo lineare e terreno della vita umana. Ciascuno di questi simboli inesauribili richiama l’idea che Vittore, come dice il suo nome, abbia vinto la morte, grazie al coraggio, alla fede e alla devozione.

Ai lati della cupola sono raffigurati i simboli dei quattro evangelisti, aquila (Giovanni), leone (Marco), bue (Luca) e angelo (Matteo), contornati da decori vegetali. Sulle pareti del sacello compaiono poi sei figure di santi a tutta altezza: i martiri Protasio e Gervasio, Vittore con Nabore e Felice, e i vescovi milanesi Ambrogio e Materno. Sant’Ambrogio è raffigurato in abiti civili con una leggera schiaritura intorno al capo che ne denota la santità. Si tratta probabilmente della più antica e realistica immagine del patrono di Milano giunta fino a noi, con tratti fisici ben riconoscibili, come il volto leggermente asimmetrico e le orecchie sporgenti. Alla base della cupola, infine, coppie di colombe bianche accompagnano ventiquattro piccoli cammei con figure di santi, offrendo un ulteriore esempio di integrazione tra simboli naturalistici e fede cristiana.

Inserita nello splendido complesso della basilica di Sant’Ambrogio, la cappella merita indubbiamente una visita. Vi basteranno pochi minuti per trovarvi immersi nella cupola d’oro alle origini cristiane della città di Milano!

 

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