Arte a cielo aperto: una passeggiata tra le statue e le sculture di Milano

Statue e sculture tra le vie di Milano

 

Passeggiando per le vie di Milano è facile imbattersi in una delle tante sculture che costellano la città. Oggi, però, desideriamo proporti un itinerario speciale, pensato per farti conoscere le opere d’arte all’aperto più particolari, partendo dalla tua casa milanese: il Best Western Hotel City!

Cominciamo il percorso ai Giardini Indro Montanelli, a dieci minuti di cammino dall’albergo. Qui proprio alla sinistra del Planetario è stato inaugurato nel 2017 il monumento in bronzo dedicato a Ruggero Giuseppe Boscovich, astronomo e fisico croato che visse e morì a Milano. Di imponenti dimensioni, la scultura, realizzata da Ivan Meštrović, raffigura lo scienziato seduto in atteggiamento riflessivo, con il braccio sinistro appoggiato su un globo terrestre. Un po’pensatore di Rodin, un po’ Atlante della mitologia greca, la scultura celebra il legame dell’astronomo con le sue scoperte scientifiche. Boscovich fu infatti il primo a fornire una procedura per il calcolo dell'orbita di un pianeta e fu tra i fondatori dell’osservatorio astronomico di Brera a Milano.

Spostiamoci quindi in Via Senato 10 dove è stata appena ricollocata dopo il restauro la famosa statua di Joan Mirò, "Madre Ubu” del 1975. Di matrice surrealista, la scultura rappresenta una figura zoomorfa con una testa d'uccello, un ventre concavo simile a una grotta, due zampe massicce e sul corpo, incisioni simboliche che richiamano l’arte primitiva. Ricollegandosi al personaggio di Ubu, una donna manipolatrice, ambiziosa e crudele della pièce teatrale Ubu Roi di Alfred Jarry, Mirò rappresenta l’antitesi della maternità: un ventre concavo e protuberanze simili a seni che spuntano in direzione opposta a quelle del viso e tuttavia le braccia che sporgono in segno di apertura. Dal valore altamente simbolico e suggestivo, l’opera, con i suoi contrasti, suscita forti impressioni e stimola aperture e riflessioni.

Rechiamoci ora nel rinomato distretto artistico di Brera, e in particolare nel cortile dell’Accademia, dove troviamo la statua di Napoleone Bonaparte realizzata da Antonio Canova. Scolpita tra il 1802 e il 1806, rappresenta l’imperatore come Marte pacificatore, nudo e idealizzato secondo i canoni dell’arte classica. L’opera fu pensata per esaltare la figura eroica e divina di Napoleone, ma la distanza tra l’immagine e la reale corporatura, non la rese gradita all’imperatore. L’originale in marmo si trova oggi ad Apsley House a Londra, mentre a Brera è esposta una copia in gesso e l’opera in bronzo eseguita da Francesco Righetti. Da vedere in quanto è uno dei massimi esempi del neoclassicismo canoviano.

Avviciniamoci ora al centro e fermiamoci in Piazza Belgiojoso dove si trova il Monumento a Cristina Trivulzio di Belgiojoso, realizzata da Giuseppe Bergomi e inaugurato nel 2021. Si tratta della prima statua pubblica dedicata a una donna reale nella città e raffigura la patriota seduta su una panchina in una posa dinamica e riflessiva al tempo stesso. Cristina fu una figura chiave del Risorgimento italiano, impegnata nella politica, nel giornalismo e nell’impegno sociale. L’opera vuole restituire visibilità al ruolo femminile nella storia d’Italia.

A poca distanza, il "Grande Disco" di Arnaldo Pomodoro, installato nel 1980 in Piazza Meda a Milano, è una scultura in bronzo dorato di 4,5 metri di diametro. L'opera rappresenta un disco, che per colore e riflessi ricorda quello solare, con incisioni e fenditure che evocano raggi e ingranaggi, simboleggiando il contrasto tra natura e tecnologia. Pomodoro si ispirò all'Uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci, inscrivendo idealmente la figura umana nel cerchio. Oggi è un'icona dell'arte contemporanea milanese, integrata nel paesaggio urbano e accessibile al pubblico.

Arriviamo in pochi minuti in Piazza della Scala, dove si trova il monumento a Leonardo da Vinci un'opera imponente realizzata dallo scultore Pietro Magni e inaugurata nel 1872. La statua centrale raffigura Leonardo in atteggiamento pensoso, con le mani raccolte al petto. Alla base, su un piedistallo ottagonale si trovano le statue di quattro suoi allievi. I milanesi soprannominarono simpaticamente il monumento “on liter in quater”, “un litro in quattro”, paragonandolo a una bottiglia di vino circondata da quattro bicchieri. Il basamento è decorato con bassorilievi che illustrano Leonardo come pittore, scultore, architetto e ingegnere idraulico.

Torniamo ora all’arte contemporanea con la scultura L.O.V.E. di Maurizio Cattelan, comunemente nota come "Il Dito", collocata in Piazza Affari a Milano, davanti alla sede della Borsa Italiana. Realizzata in marmo di Carrara, l'opera alta 11 metri rappresenta una mano con tutte le dita mozzate, tranne il dito medio. Il titolo L.O.V.E. crea un contrasto efficace con l’immagine provocatoria ed è un acronimo di "Libertà, Odio, Vendetta, Eternità", parole che evocano temi complessi e ambigui. Inaugurata nel 2010, l'opera ha suscitato dibattiti e interpretazioni varie, ma Cattelan ha scelto di non fornire una lettura univoca, lasciando spazio all'immaginazione dello spettatore.

Meno nota ma molto suggestiva è la statua di Daniela Oliveri dedicata a Margherita Hack in Largo Richini proprio di fronte all’Università Statale di Milano. Inaugurata nel 2022, è la prima statua in Italia su suolo pubblico dedicata a una donna di scienza. Raffigura la celebre astrofisica che emerge da un vortice galattico, con le mani dorate alzate verso il cielo, come a simulare lo sguardo da un telescopio, Da qui il titolo dell’opera “Sguardo fisico”.

Ora con l’aiuto della metropolitana linea 3 (Missori – Repubblica) arriviamo ora nei pressi della Stazione Centrale dove ci attendono le ultime due sculture del tour.
In Via Vittor Pisani, all’altezza di Via Felice Casati, troviamo la scultura "Personaggio" di Rachele Bianchi, un'opera monumentale in bronzo, inaugurata nel 2019. La scultura rappresenta una figura femminile avvolta in una tunica pieghettata che ricorda le pagine di un libro. La donna è qui simbolo di un femminile che unisce la morbidezza delle linee del corpo alla volontà e alla determinazione espresse dalle forme geometriche. Si tratta di un’opera tipica della produzione dell’artista, le cui figure, inizialmente avvolte da manti protettivi, si aprono progressivamente al mondo, simboleggiando un percorso di crescita personale e di apertura verso l’esterno.

Chiudiamo il nostro percorso in Piazza Duca D’Aosta di fronte alla Stazione Centrale dove si erge la monumentale scultura di Michelangelo Pistoletto, “La Mela Reintegrata”, alta 8 metri e pesante 11 tonnellate. L’opera, installata nel 2016, rappresenta una mela bianca, emblema della natura intatta, con un morso ricucito, simbolo del distacco dell’umanità dalla natura e la sua riconciliazione. La scultura diviene quindi spunto di riflessione sul rapporto tra progresso tecnologico e sostenibilità ambientale e auspica un nuovo equilibrio planetario tra questi due mondi.

Eccoci arrivati in fondo al nostro itinerario interamente gratuito per le sculture a cielo aperto di Milano. In 10 minuti di cammino siete di nuovo al Best Western Hotel City per godervi il meritato riposo!

Scarica la mappa con i punti di interesse!

 

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